mercoledì 16 maggio 2018

Lodovico Balducci - La scala mobile invertita

Ció che non ho é un pulsante
Che   arresti
La scala mobile e ne inverta il corso
E mi riporti ai sapori
Della mia infanzia
Depositati in un conto fiduciario
E forse estinti
Come i libretti di banca al portatore
Perché il computer non sa decifrare
La calligrafia
Di impiegati a doppie maniche
Rivolte a  preservare
Luccicante
Senza sfilacciature e abrasioni
Il  pettinato
Del solo completo permesso al salariato
La domenica in chiesa o al dopolavoro.

I perigli  di un vivere incerto e faticoso
Su un sentiero minato  di trappole e  agguati
Ho sfidato in un viaggio lungo e tortuoso
Per poter ritornare ai miei piccoli tesoro sotterrati:
Il vino amabile di Pollo, riservato al nonno
E agli invitati importanti alla fine del pasto
E la robiola coi vermi vivi affogati nel vino
Che bambino concupivo
Quanto le mutandine  da donna stese ad asciugare.
Con le damigiane dei vigneti privati
Sui tetti delle vetture
Il consorzio della valtidone
Ha esaurito i sapori diversi del sole
Sulle colline
Nel gusto comunitario del Gotturnio
E l’istituto di Igiene
In combutta con il mercato europeo
Legiferando  sapori legittimi
Per la comunitá continentale
Ha messo al bando la degustazione
Dei vermi nel formaggio raffermo.
Temo che la Robiola sia morta con Cicci.

I miei tesori includevano gonne lunghe e spaziose
Che predicavano un mondo incantato
Di campanule e orchidee
Da esplorare lentamente
 E scoprire a lume  di candela
Con ondate di rossore
Incoraggiati  dalla sinfonia
Che il vento estraeva ai pini e agli abeti
La notte al passo del Pellizzone.
Dai leggings sfatato
 E Ingabbiato
Pollo anónimo  d’allevamento 
Il becco minuscolo del sesso  spennato
Emerge esiguo ed esitante dalla sbarre della stia
Trascurato
Come un mozzicone di sigaretta
Per un fumatore incallito.
E Fabrizio e  Iannacci
Bandiere  di ribellione
Abortita
Per una generazione
Dilaniata al seguito di bandiere diverse
Senza spessore
Sono ammutoliti dal clamore
Assordante
Di rappers e  heavy metals
 Per cui amore
E’  parola arcana e insignificante 

Ció che non ho sono le risorse
Per riscattare la storia
Da una ipoteca avventata
E irredimibile

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