martedì 9 giugno 2015

Luca Deias - Pepe e Cicoria

Nel regno colorato della natura,
in una terra di spezie e verdura,
c'è qualcuno triste dietro la siepe,
scuro e abbandonato il povero pepe.

Nessuno lo desidera vicino,
lo ripudia anche lo zio peperoncino,
la vanitosa vaniglia o il ricco zafferano,
da loro tutti lo vogliono lontano.

Il nostro pepe fa in un respiro starnutire,
si lamentano tutti e lo fanno bandire,
in spalla zaino e bagagli,
si chiede quali fossero i suoi sbagli.

Il povero pepe allora si allontana,
verso altre città a bordo di una rana,
un, due, tre salti ed ecco la destinazione,
un campo verde la nuova abitazione.

Ringrazia l'amico anfibio dalle gonfie guance,
lo saluta e gli lascia per il trasporto le mance,
così si avventura per la tranquilla distesa,
ma ad un tratto ecco una sorpresa.

Una verde verdura a stretta foglia,
con una triste espressione sulla soglia,
il pepe la raggiunge curioso,
domandandole chi sia, rispettoso.

La risposta arriva dal terreno,
con un segno sinuoso e ameno,
scrive tutto con un sottil ramo,
ed ecco cosa abbiamo:

"Sono triste, non so la mia storia,
ho perso la voce e la memoria,
nessuno con me vuole parlare,
perché non sentono alcuna risposta dare".

Il pepe subito in lei si ritrova,
vuole farle avere un'espressione felice e nuova,
le racconta così del suo non voluto viaggio,
assicurandole che non è più sola con coraggio.

Alla nuova amica allora si avvicina,
col desiderio di farla sentire una regina,
con sentimenti sinceri l'abbraccia,
così vicino da sfiorarle la verde faccia.

Il povero pepe dimenticò il suo difetto,
subito la vicinanza e l'odore su di lei fanno effetto,
ecco un forte starnuto, come un segno di baldoria:
"Eccì-cicoria!"

La voce perduta era tornata,
la vicinanza del pepe era bastata,
ecco riaffiorare anche la memoria,
lei è un'elegante cicoria.

Subito gli sorrise e lo baciò,
veloce come uno starnuto s'innamorò,
il difetto del pepe si trasformò in virtù,
i due si promisero di non lasciarsi più.

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